sabato 7 marzo 2009

I primordi - 1° Cerchio

Sono un povero dannato

Sono pazzo…
Racconti di dolore, frasi che parlano di morte,
pervadono la mia mente ormai perduta…
In testa nient’ altro che morte,
distruzione,
sangue che gronda da tutte le canali
di questo misero paese…
Sono pazzo…
I miei genitori lo ripetono
al solo scandire di luride frasi dalla mia bocca…
Lo sento, in questo momento lo stanno dicendo…
Sento la loro sadica voce che mi ripete sibilando:
Tu sei pazzo!
Hai bisogno di qualcuno…
Lo sento,
lo dicono mentre dormono,
mentre mangiano,
mentre fanno qualsiasi cosa.

Ormai sono perso;
ho perso la strada che anni fa decisi di intraprendere,
e ne andavo fiero, ero orgoglioso…
Mi son perso,
qualcuno mi ha rubato la bussola dal palmo della mano
mentre ero distratto, pensavo all’abisso,
all’oblio che c’è nel mio cuore.
Si la dimenticanza, la dimenticanza di essere qualcuno,
ho scordato il mio nome.
Dov’è la mia famiglia?
L’ho persa, non so minimamente dove essa sia.

…voci mi tormentano: ma chi sei?
…vergognati
Quante persone hai perso con i tuoi modi di fare,
persone che ti volevano bene a cui tu,
tu hai portato la sofferenza.
Ecco il ricambio del loro affetto.
Sono un bastardo…
….sei un bastardo
Sono pazzo…
…sei pazzo
Vergognati
Non capirai mai quello che c’è da capire
nel profondo del tuo subconscio,
tu sei solo questo misero pezzo di carta su cui
io scrivo queste parole forti, di dolore, di sofferenza più profonda.
Riecco il dolore
tu sei il dolore e vivrai in questa sensazione di ribrezzo
Per tutto il resto della tua vita,
ah bene il resto della tua vita,
bella incognita da svelare,
pensa al giorno della tua morte,
al tuo funerale,
si le persone che sono state a te più vicine, le vedo,
si, le vedo piangere…
Si, sono loro le persone che hai preso per il culo
durante tutta la tua misera vita…
E tu misero essere ti togli la vita…?
Chi sei tu per farlo?
Solo io posso ammazzarti…
Sono solo un povero pazzo.

Chiudo gli occhi lentamente,
disteso sul mio letto, la luce fioca
illumina a malapena il foglietto su cui scrivo;
dai miei occhi iniziano a scendere lacrime che percorrono
le mie gote per poi arrivare sulle mie labbra.
Lacrime che cadono a leggere e rileggere questo
Dannato foglietto.
Scrivo? Perché scrivo?
Per sfogarmi?
Non credo, qualcuno o qualcosa mi spinge a farlo…
Ok, grandioso, adesso incomincio a parlare anche da solo…
Strano molto strano,
adesso cosa vuoi fare?
Sbattere la testa contro un muro?
I tonfi si propagano nell’aria…
Ecco, il sangue incomincia a colare dal naso.

Mi avvicino lentamente alla finestra,
fuori piove…
…il cielo è cupo…
Adesso ho sonno…
…il mio tempo è scaduto…
Sono solo un povero dannato.

3 commenti:

  1. Prima cosa guardo la musica, Manson prima non c'era al mio arrivo , l'hai aggiunta dopo, mi posiziono sulla voce di Skin e mi immergo in queste parole, .....hmmmmmmmm........., leggo e rileggo .........., hai scritto tu ste cose?
    Parlo da irresponsabile con l'unica responsabile di questo new blogger, Sua Entità Miss MiaEmlyn e mi conferma che sei fuori di tuo ..... ok voglio accertarmene di persona, ti immo, ok lo sei :P !!!!!!

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  2. Quei gemiti ci son sempre stati...alla fine non posso nemmeno dirti se le ho scritte davvero io queste "cose". Mi dici che sono fuori...ma forse vien spontaneo nell'accorgersi dell'atto che compio involontariamente.
    Far uscire quello che ho dentro e quella sensazione che a volte prende per dimora la mia essenza.

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  3. Dopotutto, chi fra noi può dire con certezza di non esserlo?
    Il sottile spartiacque che ci può essere tra DANNATI e dannati sta tutto nel grado di consapevolezza di sè stessi raggiunto.

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