mercoledì 15 dicembre 2010

Asciugo gli occhi umidi


Oggi ho visto il gelo ed il bianco cadere sull'oscura terra.

Oggi ho visto un uomo nudo non poter andare a lavoro,

oggi ho visto quell'uomo nudo rientrare a casa.


Vedevo quell uomo mentre poggiava la fanciulla sulla trapunta

Vedevo quella ragazza mentre si arricciava ad ogni contatto percorsa da quelle scosse


Ho visto quell'uomo delicato,

ho visto come sapeva essere impetuoso e travolgente,

lieve nelle carezze e forte nella stretta delle dita su quei seni immaturi.


Ho visto quella fredda immagine,

ho visto quel freddo corpo aprirsi a quel rigido fallo

che scavava in quell'anima pura.


Avete letto, di un padre premuroso che cercava di scaldare sua figlia disabile.


lunedì 13 dicembre 2010

" La fine compensa l'inizio triste " of Insane Doll





Cuore mio, non condannarmi...
C'è già la ragione che infanga questo inutile corpo esanime.
Carnefice di me stessa, carnefice di voi, o di quel poco che ne rimane.

Sono qui per offrirti l'ennesima armatura, indossala
e si pronto ad affrontare le innumerevoli battaglie,
nelle quali sgorgherà copioso il sangue.


Corpi senza vita, faranno da strada a questo lugubre cammino,
a stento riusciremo a distinguere i volti dilaniati dei nostri nemici.

Affileremo le nostre unghie,
le bagneremo con il mortale veleno
del dolore che ci è stato inflitto.

Cuore mio, non arrenderti.
Sento a stento i tuoi battiti.
Si stanco,
puoi permettertelo.

Ma raccogli in te la forza della dignità che ci spetta.
Ricorda le tue urla strazianti, di quando venivi seviziato,
ricorda lo sguardo soddisfatto di chi lo imponeva.
Ti hanno stuprato senza ritegno.
Trova la forza nel dolore.
Per ogni lacrima versata,
per ogni respiro soffocato.
Affronta i demoni avvenire.

Ricorda, l'amore non ha pietà per coloro che amano.
Si complice, dell'odio che vive in te.
Usalo.
Armalo.
Riponi in lui ogni tuo battito.
Cerca la salvezza... E forse avremo futuro.

domenica 12 dicembre 2010

Le quattro

Don… Don… Don… Don…

* sorride *

il solito canto delle campane

che apre la danza del ventre

chiamato a digerire l'ennesimo sacrificio.


Carne macinata e budella che mi proiettano

al tempo dei Maya.


Chiamami, guardami, toccami…


apriti


ho voglia di sentire quel fuoco sulla quale festeggi

One said

Ho visto il mondo con i tuoi occhi caro mio amore insano

Occhi di disagio che incombono innocenti.

Ho sentito parte del dolore che volevi trasmettermi.


Vorrei immergermi nella tua anima,

per poter condividere a pieno ciò di cui hai bisogno,

per poter capire quanto sia difficile vivere nella sofferenza.


Vorrei condividere l'indifferenza che gli altri ti provocano,

vorrei sentire i rifiuti e le omissioni alle quali sei stato costretto.

Vorrei vedere con la “luce” dei tuoi occhi, anche se luce non c'è,

forse potrei capire meglio il tuo mondo e le inutili frattaglie circostanti.

Forse sentirei quanto la vita ti ha fatto male.

Forse respirerei ciò che tu non puoi sentire.

Vorrei te per come sei, essere insano, essere che nn è essere...


giovedì 28 ottobre 2010

Cero acceso ed un mazzo di fiori

6° Cerchio

Vedi "Disorder"

Una vitae riempita di simboli, di un disordine tale da mandarmi in bestia e provocarmi un'emicrania pazzesca.

Momenti in cui non ho voglia di parlare, ascoltare, scrivere.

Cazzo!! Organizzate una fottuta lotteria e regalate un po' di empatia in giro.


2° Triangolo scaleno ( Riferimenti a " Un capello sulla mia fantasia " )


Di quel dominio, adoravo la vita notturna...uscivo dall' "O'Looney " e mi poggiavo su una di quelle sedie in plastica molliccia che ti squadrano il culo a righe e la schiena a sbarre.

Il caos attorno, cellulari che squillavano, il ragazzo della sporcizia che raccoglieva i vetri residui di un bicchiere frantumato sul marciapiede, sguardi, voci e fazzoletti imbevuti di bave struscicati sulle labbra di chi beveva e si deliziava l'apparato visivo a guardare le solite troie che staccavano dal Sexy Foxy, nome quasi comico per un night zeppo di bavosi lupini.

Chi si grattava il pacco, potevi anche sentire il ruvido contatto tra le unghia e il jeans appena stirato.


Fu lì che la vidi per la prima volta.

Mi bastò un'occhiata per capire e contare quanti cazzi aveva succhiato dietro quella eccitante tendina porpora...


Vedi "Sensi"


7° Cerchio


La immaginavo rientrata nella sua baracca che si spogliava di quelle luride vesti, che alzava una coscia per oltrepassare il bordo della vasca, apriva l'acqua ed incominciava a muoversi come in uno dei suoi spettacoli da 4 soldi, mentre in fervore muoveva quelle lame affilate delle sue unghie contro il suo sesso ancora bramoso di ricevere e di arrivare, ad un orgasmo che la fetiscente nottata non le aveva regalato.


Nel parcheggio si curò per bene di prendermi la mano ed accompagnarmi alla sua auto, proprio come fa una naturale vacca prima di un atto impuro a suo dire.

Tr-trtack! Il sedile giù duro di colpo mentre rideva maliziosa, rideva contenta alzandosi quella gonnellina rossa corta da scolaretta.

E saltava...saltava, si muoveva.

Quell'atto incominciò a piacermi solo quando tornavo ad immaginare le sue lame che laceravano il suo sesso e da cui fiottava quel sangue intenso che tingeva la vasca.

Adoravo il rumore delle mie gambe contro quel cruscotto...

cazzo poi, quanto urlava quando la sbattevo di testa contro il parabrezza. Lo sapevo, lo sapevooo era un misto dolore piacere che quella puttana non aveva mai provato.

Voleva che tutti sentissero ciò che lei stava provando in quel momento, che tutti guardassero quella scena...

Aveva un ottimo sapore, ma non era il suo unico, chissà in quanti l'avevano squarciata.


Vedi "il nostro gioco"


Saliva, colore, dolore e sapore, tutto racchiuso in quella che fu la prima di tante notti a New York


mercoledì 27 ottobre 2010

Nascondino

1, 2 ,3 , 4, 5, 6, . . . , 98, 99, 100
Ti volti e non vedi nessuno
Ti tocca cercare la gente che prima avevi accanto

domenica 24 ottobre 2010

Pensieri, parole, opere ed omissioni

Abbiamo cambiato vino. E' dolce, rosso, più essenziale dell'acqua. Ritorno alla postazione, fumo e penso, penso e fumo.Ripeto in mente alcuni desideri assurdi e non nego nemmeno di aver pensato a quello.E' lì che mi accorgo, è con questo che mi accorgo del volo che sta prendendo la mia mente. Mi sta abbandonando, ogni giorno sempre più. Si parla di autoconvincimento, di un non ultimo desiderio desiderato. Credo sempre più al fattore dono che ho sempre richiesto; si sta avvicinando sempre di più, di più. Non ho mai desiderato la follia, ma altro, forse è solo un primo stadio, tanto comunque nel frattempo ho distrutto di tutto e continuo a lacerare il mio spirito.

Volere e Potere

E ora mi rendo conto

di quanto vorrei tornare indietro,

di quanto ancora vorrei sentire

quel bruciore in fondo alla gola

di quanto vorrei sentire quest'aria

fredda che mi respira accanto.


Posso solo continuare ad essere

guardato come un mostro,

ad essere umiliato eumiliato di nuovo.


Non voglio perdere tempo

a cercare di giustificare

quella merda che butto giù

quella merda che mi fa bruciare la gola.


Ho bisogno di voler e poter

far morire dentro di me

quelle energie, quella negatività

che prova tutto il mondo

che sento nelle mie viscere


Posso solo continuare ad essere

guardato come un mostro,

ad essere umiliato e

umiliato di nuovo.


Posso solo cibarmi di questo

che voglio vomitare.

domenica 7 marzo 2010

La Rosa

Rosso...sangue che dona vita e morte.
Accende le voglie con passione,
nutre le nostre menti per i sogni che ci accingiamo a provare.
La passione per gli umani che indifferentemente ci rendono testimoni di emozioni,
da quelle più belle a quelle più mortificanti.
Che rimangono vogliosi di sapere, di conoscere quello che li attende di li a poco senza alcuna certezza.
La certezza che nessuno al momento può dargli;
quella stessa che li porta all’esaurimento e all’annulamento personale
e gli permette di vivere quei momenti senza previsione che la vita gli offre,
senza il timore che tutto ciò sia sbagliato.
Rossi...i petali di una rosa non ancora schiusa.
La rosa che ascolta tutto, racchiude in se e non rivela mai a nessuno.

23 Dicembre 2007

Finalmente sono riuscito a regalarti sto benedetto libro, così anche tu potrai leggerlo senza subirne involontariamente le pagine. Sai benissimo cosa significa per me questo libro, in che periodo l’ho letto, lacrime di emozione riversate su quelle pagine, per fortuna non del tuo …J, a leggere quelle frasi, periodi, che tanto mi accomunano con quel Michele e soprattutto in questi giorni in cui per me niente accade per caso.

Mi accorgo a volte di essere patetico e soprattutto noioso ma, in quelle pagine veramente c’è un po’ di me, un po’ di te, un po’ di tutto e per questo motivo ho pensato che anche tu avresti dovuto leggerlo.

Quando decisi che te l’avrei regalato ho pensato di sottolinearti tutto ciò che per me era uguale, tutto ciò che condividevo, bè oggi ho deciso di finirlo di leggere adoperando il tuo, ma appena ho sottolineato qualche frase mi sono accorto che forse non ne era il caso, che forse sarebbe diventato un enorme pasticcio e che avrebbe potuto darti anche fastidio d'altronde sono solo cose che appartengono a me

- incomplete-

venerdì 5 marzo 2010