sabato 11 luglio 2009

Il nostro gioco

Nato, morto, da un gioco per gioco
Uno di sguardi, un gioco di parole.
Un gioco, era per le nostre lingue che
ridevano, che sapevano di amaro e che fingevano.
Fracassate,
Le gambe contro il cruscotto
pieno di violenza, di urla
della gente che nota movimenti verticali e
crudi su sofferenze.
Soleggiati in una notte lacerata da crisi
nutrite dalla voglia di perderci,
di abbandonare la valle di lacrime e spegnerci.

Sensi

Gocce, ma non di sangue quelle che vedi
Gocce, ma non di vino quelle che gusti
Gocce di lacrime vere e salate
Brividi, ma non di paura quelli che senti
Brividi, ma non di libidine quelli che tocchi
Brividi di sospiri inutili e maleodoranti