giovedì 28 ottobre 2010

Cero acceso ed un mazzo di fiori

6° Cerchio

Vedi "Disorder"

Una vitae riempita di simboli, di un disordine tale da mandarmi in bestia e provocarmi un'emicrania pazzesca.

Momenti in cui non ho voglia di parlare, ascoltare, scrivere.

Cazzo!! Organizzate una fottuta lotteria e regalate un po' di empatia in giro.


2° Triangolo scaleno ( Riferimenti a " Un capello sulla mia fantasia " )


Di quel dominio, adoravo la vita notturna...uscivo dall' "O'Looney " e mi poggiavo su una di quelle sedie in plastica molliccia che ti squadrano il culo a righe e la schiena a sbarre.

Il caos attorno, cellulari che squillavano, il ragazzo della sporcizia che raccoglieva i vetri residui di un bicchiere frantumato sul marciapiede, sguardi, voci e fazzoletti imbevuti di bave struscicati sulle labbra di chi beveva e si deliziava l'apparato visivo a guardare le solite troie che staccavano dal Sexy Foxy, nome quasi comico per un night zeppo di bavosi lupini.

Chi si grattava il pacco, potevi anche sentire il ruvido contatto tra le unghia e il jeans appena stirato.


Fu lì che la vidi per la prima volta.

Mi bastò un'occhiata per capire e contare quanti cazzi aveva succhiato dietro quella eccitante tendina porpora...


Vedi "Sensi"


7° Cerchio


La immaginavo rientrata nella sua baracca che si spogliava di quelle luride vesti, che alzava una coscia per oltrepassare il bordo della vasca, apriva l'acqua ed incominciava a muoversi come in uno dei suoi spettacoli da 4 soldi, mentre in fervore muoveva quelle lame affilate delle sue unghie contro il suo sesso ancora bramoso di ricevere e di arrivare, ad un orgasmo che la fetiscente nottata non le aveva regalato.


Nel parcheggio si curò per bene di prendermi la mano ed accompagnarmi alla sua auto, proprio come fa una naturale vacca prima di un atto impuro a suo dire.

Tr-trtack! Il sedile giù duro di colpo mentre rideva maliziosa, rideva contenta alzandosi quella gonnellina rossa corta da scolaretta.

E saltava...saltava, si muoveva.

Quell'atto incominciò a piacermi solo quando tornavo ad immaginare le sue lame che laceravano il suo sesso e da cui fiottava quel sangue intenso che tingeva la vasca.

Adoravo il rumore delle mie gambe contro quel cruscotto...

cazzo poi, quanto urlava quando la sbattevo di testa contro il parabrezza. Lo sapevo, lo sapevooo era un misto dolore piacere che quella puttana non aveva mai provato.

Voleva che tutti sentissero ciò che lei stava provando in quel momento, che tutti guardassero quella scena...

Aveva un ottimo sapore, ma non era il suo unico, chissà in quanti l'avevano squarciata.


Vedi "il nostro gioco"


Saliva, colore, dolore e sapore, tutto racchiuso in quella che fu la prima di tante notti a New York


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