sabato 11 luglio 2009

Il nostro gioco

Nato, morto, da un gioco per gioco
Uno di sguardi, un gioco di parole.
Un gioco, era per le nostre lingue che
ridevano, che sapevano di amaro e che fingevano.
Fracassate,
Le gambe contro il cruscotto
pieno di violenza, di urla
della gente che nota movimenti verticali e
crudi su sofferenze.
Soleggiati in una notte lacerata da crisi
nutrite dalla voglia di perderci,
di abbandonare la valle di lacrime e spegnerci.

2 commenti:

  1. Ed eccolo che ritorna, dopo un lungo silenzio.!!
    Era dal 23 marzo che nn ti si leggeva!
    Chissà quante ne hai pensate in questo lasso di tempo, quante cose ti avranno colpito, ti saranno successe....
    Leggo e rileggo questi versi scanditi dalle note della prima canzone che parte in automatico:
    "Take my hand...
    rescue me...
    Justify...set me free
    Break me down...make it right
    Burned of sacrifice"
    Cerco di capire, interpretare.. ma di sicuro ognuno che legge dà il suo di significato alle tue parole che possono avvicinarsi al tuo pensiero o essere totalmente differenti...
    Da un gioco di parole tra due persone può accadere che nasca qualcosa, che scateni una elettricità, una strana attrazione e più si è lontani più la cosa sembra impossibile, più il gioco si fa hard più si crea quell'attesa che diventa poi insopportabile, fino al desiderio assurdo, che si appaga anche solo per pochi minuti quando raggiungi l'altra parte!
    La voglia di perdersi anche per poco!
    Poi d'improvviso , crash!!
    Quel qualcosa nato per caso finisce inesorabilmente!!!
    Il nostro gioco è finito???....

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  2. /me ride
    Io ritorno...
    tu anche...
    ma sei più decisa, più determinata di prima a smascherarmi.
    E' inutileeeeeeee, non ci riusciraiiii * ehm...credo *

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